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RIVIVIAMO IL GIOIOSO INCONTRO CON PAPA FRANCESCO


Meraviglioso Papa Francesco, meravigliosi i suoi messaggi. Non è la stessa cosa leggere un titolo di un giornale e ascoltare il discorso di un Padre. I giornali riducono un discorso ad un titolo, imprigionano una persona in uno slogan, riassumono una storia in una battuta; costretti a fare così, perché i giornalisti devono attirare l’attenzione, trovare frasi ad effetto, dare l’impressione a chi legge di aver capito tutto e d’essere aggiornato.

Ripensando al giorno dopo la visita di Papa Francesco, invece dei titoli di giornale, è meglio far riaffiorare alla mente il suo discorso per intero, lasciandoci incantare da quel suo accento argentino, sorprenderci per immagini e battute illuminanti che comunicano passione, gioia, sdegno, lasciandoci commuovere dai suoi gesti. Surreale il silenzio durante l’omelia della S. Messa al Parco di Monza, dedicata all’annunciazione a Maria: l’annuncio più importante della storia è avvenuto in una casa, in un luogo nell’anonimato. Francesco ricorda lo smarrimento di Maria, e ci dice che lo smarrimento di Maria può essere il nostro: quello dei nostri tempi che sono solcati da un ritmo vertiginoso di situazioni che sembrano rubarci, inaridirci, e renderci insensibili di fronte alle innumerevoli “sfide” che la vita ci “chiede” di affrontare con la speranza e la gioia. E paradossalmente quando tutto si accelera per costruire – in teoria – una società migliore, alla fine non si ha il tempo per niente e per nessuno. Perdiamo il tempo per la famiglia, il tempo per la comunità, perdiamo il tempo per l’amicizia, per la solidarietà e per la memoria. Di fronte allo smarrimento di Maria, davanti ai nostri smarrimenti, tre sono le chiavi che l’Angelo ci offre per aiutarci ad accettare la missione che ci viene affidata.

Evocare la memoria: il miglior antidoto contro la divisione. Non abbiate paura di abbracciare i confini, non possiamo rimanere come spettatori davanti a tante situazioni dolorose. Francesco ha poi mosso una critica: la speculazione dilaga ovunque; si specula sui poveri e sui migranti, si specula sui giovani e sul loro futuro. Tutto, sembra ridursi a cifre, lasciando che la vita quotidiana di tante famiglie si tinga di precarietà e di insicurezza.

Appartenenza al popolo di Dio: sebbene “fatto” di differenze il popolo di Dio è chiamato a non aver paura di dare accoglienza a chi ne ha bisogno, perché sa che in quel volto, in quella storia, è presente Gesù: “Milanesi, sì, Ambrosiani, certo, ma parte del grande Popolo di Dio.

La possibilità dell’Impossibile: nulla è impossibile a Dio, come l’Angelo disse a Maria. Non credere che tutto dipenda da noi, ma lasciarci aiutare nell’abbandono alla grazia, che determina che l’impossibile diventi realtà. Dio continua a cercare cuori come quello di Maria, disposti a credere persino in condizioni del tutto straordinarie. Dio continua a cercare ciascuno di noi.