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DISCOBOLI AL MERITO A CLETO TIZZONI E ALLA POL. CASTELLO BRIANZA


In occasione dell’assemblea annuale del Comitato del prossimo 9 aprile a Bevera il Presidente Carlo Isacchi consegnerà i Discoboli al merito ad alcune importanti realtà sportive lecchesi. A ricevere il prestigioso riconoscimento saranno infatti la Pol. Castello Brianza e Cleto Tizzoni, una società sportiva e un dirigente di società che per tantissimi anni si sono distinti nella promozione dello sport Csi.

Fondata nel 1959 col nome di Gs Oratorio Castello Brianza grazie a don Giovanni Branca, la Pol. Castello ha mantenuto una totale integrazione nell’ambito dell’oratorio. Don Giovanni aveva a cuore la gioventù e credeva fortemente nell’attività sportiva come momento di crescita dell’individuo e di forte aggregazione sociale. Negli anni settanta prese l’iniziativa di costruire la palestra ed un campo di calcio più grande, rendendo più funzionale l’oratorio. Scelte difficili ed importanti, che hanno avuto il sostegno economico e l’aiuto da parte di tutta la comunità.

Oggi in paese gli appassionati di sport e gli educatori dell’oratorio sono contenti di continuare questa storia al centro sportivo “Don Giovanni Branca“ e dare continuità all’idea di Don Giovanni e dei suoi collaboratori, che videro nei giovani, nell’oratorio e nello sport gli strumenti per un ambizioso progetto educativo. Numerose sono le sezioni attive, dal calcio all’atletica ed alle bocce, dalla pallavolo al ciclismo per finire con il tempo libero.

Da Castello Brianza ci spostiamo ad Abbadia per festeggiare Cleto Tizzoni, tra i fondatori ed anima del sodalizio locale, il Centro Sport Abbadia, nato nel 1975.

Cleto è sempre stato al centro del progetto, il promotore di nuove idee, al servizio dei ragazzi di Abbadia Lariana. Grazie al suo impegno sono nate negli anni ogni tipo di iniziativa sportiva e non, dal calcio al comportamento in montagna, il tennis tavolo e l’atletica, il basket ed il volley. Per non parlare della Remada, la nota traversata del lago in barca.

Il suo ideale è sempre stato, oltre che la passione sportiva, anche la crescita “sana” dei ragazzini del suo paese, per i quali si è speso con tutto il suo altruismo, la sua disponibilità e la sua generosità.

Oggi, mentre continua ancora, a 84 anni, il suo impegno seguendo i piccoli del calcio, tutti lo chiamano nonno, lui sorride e in quel sorriso nasconde tutta la soddisfazione di chi e riuscito con la sua forza e con la sua personalità a costruire un vero punto di riferimento per ragazzi e giovani di Abbadia Lariana.